23 ottobre 2013
Messa in sicurezza del territorio
Una delle zone più colpite dall´alluvione dello scorso maggio, a San Martino Buon Albergo, è stata la località Cengia, in Musella, e lì il Consorzio Alta Pianura Veneta (APV) ha già realizzato una paratia telecontrollata in grado di regolare a distanza il flusso del fiume Fibbio. È stata inoltre allargata la strozzatura per permettere un deflusso migliore, ma i tecnici comunali hanno invitato il Consorzio a rinforzare la massicciata. In corte Trento, invece, il problema è stato risolto con un parapetto che è stato collocato nel punto in cui è esondato il Fibbio mentre a Ferrazze, sulla Rosella, il Consorzio ha realizzato un terrapieno a ridosso delle case colpite dall´alluvione per rinforzare l´argine e ha rifatto un muro di contenimento. Sempre a Ferrazze,inoltre, è stata sistemata la paratoia nei pressi dell´oleificio, sono stati potenziati gli argini del Fibbio dalla frazione al centro storico e in tempi brevi verrà collocata una sonda per il telecontrollo. Per la verificadi questi lavori, per fare il punto suquanto resta ancora da realizzare edefinire le linee di prevenzione, si èsvolto nei giorni scorsi in paese unsopralluogo fra tecnici, amministratorie responsabili del Consorzio APV.Erano presenti con il sindaco ValerioAvesani e il vice e assessore alla Protezione civile Franco De Santi, il vicepresidente del Consorzio Apv Giorgio Ferrari affiancato dai suoi tecnici, i funzionari del Comune, la polizia locale e il responsabile della Protezione civile Aldo Tregnago. Il sindaco Avesani ha insistito sulla prevenzione sottolineando: “Anche il Consorzio è consapevole del problema della Val Squaranto, dove abbiamo proposto la realizzazione di un bacino di laminazione per ridurre la portata del Fibbio durante le piene.
A SAN MARTINO B.A. LOCALITA’ CENGIA AL SICURO
Proposto un bacino di laminazione nella Val Squaranto per contenere le piene del Fibbio “Tanto è stato fatto, ma molto rimane ancora da fare, in particolare a Ferrazze”, aggiunge De Santi, ricordando che alcuni lavori per la sistemazione degli argini sono stati effettuati in fase preventiva dal Comune, in attesa dell´intervento diretto del Consorzio, che ha garantito un piano degli i n t e r v e n t i per il 2014 e 2015, in fase di definizione. “Nel frattempo a b b i a m o chiesto di p o t e n z i a r e l´argine da poco realizzato a Ferrazze, che è ancora insufficiente, di sistemare l´alveo del Fibbio e della Rosella, di intervenire in centro al paese, sul ponte del Cristo, dove si depositano rami e detriti che impediscono il regolare flusso dell´acqua, e sulla Fossa Pozza e al Giaron sulla Fossa Gardesana». “In questi mesi”, continua De Santi, “ci siamo confrontati spesso con il Consorzio per definire i tempi e i modi degli interventi da attuare, alcuni dei quali sono già stati realizzati ma siamo coscienti che le risorse allo stato attuale non permettono una risoluzione totale delle problematiche emerse.” Il Consorzio emetterà a breve una relazione tecnica, a cui seguirà una nuova riunione del Centro operativo comunale.
TORRENTE PROGNELLA: IL CONSORZIO
METTE FIN DA SUBITO UN MILIONE DI EURO
“C’è la voglia di lavorare assieme tra più enti per raggiungere il medesimo obiettivo, quello di riuscire a metterlo in sicurezza, lavorando bene e in tempi rapidi”. Le parole di Antonio Nani, presidente del Consorzio Alta Pianura Veneta, competente sul corso d´acqua, condivise anche dal sindaco di Caldiero, Giovanni Molinaroli, riassumono bene il clima positivo in cui si è svolta la serata dedicata al torrente, la Prognella, alle sue criticità, alle soluzioni e ai progetti per rimediarvi “Siamo tutti d´accordo”, ha esordito Nani, “che occorre dare una risposta concreta al territorio e alla sua popolazione affinché non si ripeta la tragedia del 16 e 17 maggio. E, in questo momento abbiamo anche i soldi necessari per realizzare le opere più urgenti”. Quali le soluzioni urgenti? Realizzare a monte dei «pettini», capaci di bloccare e scaricare ai lati del torrente il materiale trasportato; adeguare, per quanto lo permettono l e urbanizzazioni realizzate negli anni passati, la portata del torrente e adeguare il sistema di gestione del flusso nei momenti di allarme, ripristinando e realizzando opere che permettano di controllare le piene anche prevedendo la possibilità di esondazioni c o n t r o l l a t e nella campagna circostante grazie ai cosiddetti bacini di laminazione. “Faccio una proposta concreta”, continua Nani: “per poter realizzare tutti i lavori necessari a mettere in sicurezza il Mezzane occorrono 4,5 milioni di euro, somma che, in questo momento, non abbiamo a disposizione Ma il Consorzio dispone fin da subito di 700mila euro e altri 300mila li dovrebbero fornire gli altri enti interessati. Con questo milione possiamo realizzare almeno le opere più urgenti come la pulizia dell´alveo, l´asporto della ghiaia, la sistemazione dei punti critici e il rifacimento degli argini pericolanti”. Una proposta accolta dai tre sindaci interessati
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