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Adeguamento del sistema irriguo Canale Maestro, un PNRR da 8 milioni di euro e l’intervento sull’impianto pluvirriguo di Lavagno

Il progetto si propone di ristrutturare e ammodernare la rete irrigua che serve una vasta area agricola nella fascia orientale della provincia di Verona, parte del bacino irriguo dell’Adige. Questa zona, caratterizzata da un’agricoltura moderna e altamente specializzata (orticoltura, viticoltura e frutticoltura), si avvale attualmente di un sistema irriguo obsoleto, costruito tra il 1925 e il 1940. A causa dell’usura degli impianti e della crescita di insediamenti civili e industriali, la rete è gravemente compromessa, con perdite d’acqua che raggiungono il 40% e costi di gestione insostenibili.

Il Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta ha sviluppato una strategia per risolvere queste criticità.

Di seguito i principali obiettivi.

  1. Risparmio idrico: ristrutturare la rete primaria di adduzione e distribuzione, costituita da canalette a cielo aperto, spesso dissestate, e condotte sotterranee caratterizzate da cedimenti strutturali.
  2. Razionalizzazione dei consumi: completare gli schemi irrigui per una gestione ottimale dei turni d’irrigazione.
  3. Riduzione dei costi di gestione: diminuire drasticamente le spese legate alle frequenti riparazioni, migliorando al contempo l’efficienza del sistema.

 

Questi interventi puntano a garantire un servizio adeguato, riducendo le perdite d’acqua e ottimizzando la funzionalità della rete. L’area interessata del sistema irriguo denominato “canale Maestro” è compresa tra i rilevati arginali del torrente Alpone e del fiume Adige, nell’ambito dei Comuni di Zevio, Caldiero, Belfiore e San Bonifacio, per una estensione complessiva pari a circa 3.150 ettari.

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L’impianto pluvirriguo di Lavagno (VR) è una struttura realizzata nel periodo 1950-1955 a servizio di circa 950 ettari, ricadenti nei Comuni di Lavagno, Mezzane di Sotto e Illasi, caratterizzati dalla presenza di colture e viticolture di pregio DOC (in particolare Soave, Valpolicella e Garda), DOP e IGP. Si tratta di un impianto antiquato e per risolvere il problema di vetusta delle condotte il progetto  realizzato con fondi propri del Consorzio prevede un intervento di relining sul tratto più pericoloso e sul tratto maggiormente ammalorato, che è quello dove la condotta attraversa il centro urbano e passa a fianco delle  abitazioni nel comune di Lavagno, poiché la pressione di esercizio raggiunge valori compresi tra 13 e 14 atm e le condotte sono ancora quelle originarie.

Il progetto, inoltre, per risolvere la criticità relativa alle condotte esistenti, prevede di intervenire sia direttamente sullo stato manutentivo delle condotte sia sulle condizioni di esercizio delle stesse, riducendo la pressione mediante interventi sulla centrale di Busolo (a monte del tratto in questione) e realizzando contestualmente due nuove centrali di rilancio in località Vago.

Ad oggi si è data priorità al tratto più pericoloso mettendolo in sicurezza con un relining tubolare.

L’intervento ha previsto  il risanamento dei collettori di acqua irrigua del diametro DN 400 mm e 300 mm, suddivisi in tre tratti, per una lunghezza complessiva di circa 1,8 Km, mediante realizzazione di relining interno.

Un progetto  di  € 970.000,00, finanziato interamente con risorse finanziarie del Consorzio.

Guarda l’intervista del Presidente a questo link. 

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